La casa del poeta
- 10 Maggio 2011 – 20:03
- Pubblicato su Cultura, Itinerari, L’ insolito
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Profumo di poesia in mezzo alla natura
Nella marina di Arbus, ancora oggi sopravvive – scampato ai vandali – un ginepro vecchissimo che ha dato origine a questa bellissima e romantica storia che stiamo per raccontarvi.
I protagonisti sono un ginepro secolare, il Signor Efisio Sanna, ex minatore di Montevecchio, e la sua compagna di vita, Orlanda. I signori Efisio e Orlanda amavano la natura e la poesia. Amavano trascorrere bei momenti di vita sulle spiagge di Pistis e Torre dei Corsari. Spesso amavano stare all’ombra di un bellissimo e gigantesco ginepro, vecchio di secoli, al quale i nostri due protagonisti si erano pian piano affezionati.

Un giorno si venne a sapere che quell’albero, vecchio ma non stanco di vivere, era stato preso di mira da parte di qualcuno che voleva farne legna da ardere. Efisio e Orlanda non potevano permettere che il “loro vecchio amico” facesse una fine tanto crudele, e così decisero di proteggerlo.

Escogitarono un piano bizzarro ma efficace. Senza indugi decisero di adottare il ginepro trasformandolo in un’abitazione dalla quale nessuno avrebbe potuto cacciarli. Utilizzando ciò che la natura metteva loro a disposizione crearono un rifugio incredibilmente romantico: la chioma dell’albero intrecciata con rami di elicriso fungeva da tetto, le pietre da pavimento. Diventò un luogo caldo e accogliente. Efisio ed Orlanda vi si trasferirono durante i mesi estivi. Vissero in quella “casa” facendo a meno di tante cose, ma ricambiati dall’amore che da sempre li univa. I versi in rima erano da sempre la grande passione di Efisio: scriveva tante poesie e le affiggeva in vari punti della casa.

Col tempo molte persone vennero a conoscenza di quel luogo magico che si trasformò in un vero proprio spazio d’incontro, riflessione e divertimento. I due compagni scrivevano poesie e le cantavano insieme ai visitatori…a volte si era davvero in tanti, e il divertimento andava avanti per ore, anche per tutta la notte. Gli anni passavano, ma ormai anziani, a malincuore, i signori Sanna dovettero abbandonare la casa per tornarci solo di tanto in tanto. Successe però, che durante la loro assenza il rifugio continuò ad essere frequentato da chi desiderava farsi avvolgere da quella magica energia, dai profumi di ginepro ed elicriso, da un silenzio rotto solo dal rumore del mare. Un ambiente ideale per scrivere versi su versi lasciati lì assieme agli altri. Efisio e Orlanda li ritrovavano al loro rientro, in estate: leggevano e rispondevano con altrettante rime.

Si creò sempre più un vero e proprio rapporto epistolare che durò nel tempo. Il peso degli anni e la morte di Efisio posero fine a questa magia.
Il luogo oggi è quasi del tutto in stato di abbandono, anche se le amministrazioni comunali pare abbiano deciso per il ripristino della casa. Gli ospiti e i turisti non mancano mai, e molti di loro, ancora oggi, lasciano dei messaggi nella cassetta delle lettere sistemata nell’ingresso; altri amici, visitando il luogo, potranno sempre ritrovarli. Orlanda ci dice che Efisio morì felice sapendo di lasciare la sua incantata dimora in eredità a visitatori, turisti e curiosi studenti di architettura. Questa, ancora oggi, è “la casa del poeta”.
Elisa Monica Magario
Emily Volta
Patrizia Secchi
Foto di Gian Piero Putzolu.
I quadri sui quali sono riportate poesie o frammenti di esse, sono di Giusi Zichina Monteduro.
Grazie Giusi…